Battezzati e inviati

Come goccia di acqua pulita martellante nella roccia della nostra indifferenza ancora una volta Papa Francesco tocca il nostro cuore e ci dona il giusto collirio perché impariamo a vedere il mondo con gli occhi di Dio e a prendercene cura con la stessa delicatezza e fedeltà che usa la mamma con il suo figlio appena nato.

Il Papa definisce straordinario questo mese di ottobre perché vuole richiamare noi battezzati a vivere con gioia e con grata consapevolezza la bellezza di saperci figli di Dio e quindi fratelli e sorelle con tutti gli uomini e donne del mondo: verità che, presa sul serio, ci innesta nella linfa vitale dell’amore del Cristo e quindi può cambiare le relazioni tra di noi:

  • Il mio diventa il nostro
  • Il muro diventa ponte
  • Il confine diventa porta

Questa centralità del Battesimo che ci rende nuove creature è al cuore anche del cammino formativo della nostra diocesi: felice scelta!

Questo ottobre missionario è straordinario perché provoca a respirare con due polmoni, quello del locale e quello del globale. Dalla gioia del Battesimo scaturisce la forza che ci invia come segno del regno di Dio: dal fonte battesimale lo sguardo si allarga insomma al mondo intero, compreso il creato.

Perché questo sia anche esperienzialmente visibile papa Francesco infatti invita a concentrare l’attenzione sull’Amazzonia in occasione del grande sinodo, perché aver cura della casa comune non è un optional ma cosa buona, giusta e doverosa.

“Gridiamo” allora con la nostra testimonianza a tutti coloro che incontriamo la gioia della chiamata ad essere famiglia di Dio con tutti i popoli del mondo.

Angelo Zambon

Equipe Centro missionario diocesano di Padova

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