CHI SEI TU ?

Gesù non è un re, non  un filosofo, né un mago, né un medico.

Gesù non è un mistico, non è un sacerdote illuminato,  e  nemmeno  un santo.  Ma  il movimento della sua parola è quello che pone di fronte un uomo a un altro uomo, senza pesarne le colpe né le virtù né le ricchezze.  Egli usa parole povere che tutti possano afferrare e fare proprie: prendete, ascoltate, venite, partite, ricevete, andate.

Ma  quello che vuole, non   lo vuole per sè.  Quello che vuole è che noi ci sopportiamo nel vivere insieme. Non dice: amatemi. Dice: “amatevi”.  La sua parola appare vera solo in quanto disarmata. La sua potenza è di essere privo di potenza, fatto nudo, debole, povero.

 

La Scena è  un pezzo di deserto, un  confine,  una  striscia fra ciò che appartiene al cielo e ciò che appartiene alla terra.

La storia è raccontata da un asino, il suo asino che a ritroso ricorda la vita accanto a lui.

È qui che avviene la rivelazione, l’interazione fra due esseri che vivono vicini, e viaggiano per le terre di Galilea lungo i margini di un mondo , lontani dal centro, abitando una periferia di qualche sud del mondo, in una terra che non vuole essere terra di nessuno.

“ essere nel mondo senza appartenere al mondo” , come ci dice Giovanni, nel suo Vangelo.



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